Introduzione
Il Pulsar Axion XQ19 Compact che mi è stato gentilmente fornito da Adinolfi, rappresenta una delle proposte più interessanti nella fascia di ingresso dei visori termici dedicati all’osservazione naturalistica e alla sicurezza. Con un prezzo che rimane sotto i mille euro, il dispositivo offre un insieme di caratteristiche tecniche che lo collocano tra i prodotti più completi della categoria, grazie alla combinazione di compattezza, autonomia e funzioni avanzate mutuate dai modelli superiori.
Design e costruzione
Formato compatto e peso contenuto
L’Axion XQ19 Compact si distingue innanzitutto per il suo formato estremamente ridotto, pensato per essere trasportato senza ingombro e utilizzato anche in modo spontaneo durante camminate o sessioni di osservazione. Con un peso di circa 250 grammi (senza batteria) e dimensioni di 134.5x38x71 mm, il monoculare risulta bilanciato nella mano e non affatica nemmeno dopo un utilizzo prolungato.
Dato il suo peso lo porto sempre con me anche durante le sessioni di caccia fotografica per evidenziare la presenza di animali anche di giorno ma magari celati dal fogliame o parzialmente nascosti nella vegetazione.

Ergonomia
La costruzione è solida e coerente con lo standard Pulsar. Le dimensioni molto compatte richiedono un breve periodo di adattamento alla disposizione dei tasti, che risultano necessariamente ridotti. In presenza di guanti spessi la gestione non è sempre immediata, ma si tratta di un compromesso inevitabile per un prodotto di queste dimensioni.
Prestazioni del sensore
Sensore 384 × 288 px e NETD < 25 mK
Il cuore del dispositivo è un sensore termico non raffreddato da 384 × 288 pixel con un NETD dichiarato inferiore a 25 mK, un valore che permette di distinguere differenze termiche anche in condizioni difficili, come alba, nebbia leggera o temperature uniformi. Durante le prime prove, il sensore ha mostrato una buona capacità di separare i soggetti dal contesto ambientale, con una resa complessiva coerente con la fascia di mercato.
Qualità dell’immagine
Il display AMOLED contribuisce a fornire un’immagine stabile e con un livello di contrasto adeguato. Lo zoom digitale è utilizzabile nelle fasi di identificazione, ma ai livelli più elevati la perdita di dettaglio diventa evidente, come prevedibile per questa categoria di risoluzione.

Funzioni integrate
Memoria interna e registrazione
Il dispositivo include una memoria interna da 64 GB, un valore superiore alla media dei prodotti della stessa fascia. Ciò consente di registrare numerosi video o fotografie senza dover ricorrere a memorie esterne, assenti su questo modello.
Connettività con Stream Vision 2
La compatibilità con l’app Stream Vision 2 permette di trasferire contenuti, gestire il dispositivo e visualizzare le immagini in diretta su smartphone, un’opzione ormai standard per Pulsar, ma non sempre presente nei modelli entry-level del mercato.
Utilizzo sul campo
Durante le prime uscite, l’Axion XQ19 Compact ha confermato la sua vocazione principale: essere uno strumento leggero, intuitivo e immediato e dotato di un ottimo campo da vista, è infatti un prodotto con un ottimo campo lineare inquadrato, perfetto anche per le osservazioni nella boscaglia. È particolarmente indicato per osservazioni rapide oppure come visore “secondario” da affiancare a dispositivi più performanti o al classico clip-on o cannocchiale termico da tiro (ove consentito).
Il campo visivo è decisamente ampio, motivo per cui l’apparecchio risulta più efficace nella fase di ricerca estesa del soggetto.
Considerazioni preliminari
Il Pulsar Axion XQ19 Compact si presenta come un prodotto equilibrato, ben costruito e dotato di funzioni che solitamente non si trovano nei termici economici. La portabilità è il suo vero punto di forza, mentre lo zoom digitale rappresenta il limite principale, soprattutto agli ingrandimenti più elevati.
Nel complesso, si tratta di un’opzione valida per chi desidera entrare nel mondo della termografia con un dispositivo affidabile e semplice da utilizzare.

Limiti e peculiarità nelle prime osservazioni a 160 metri.
A 160 metri il capriolo è stato rilevato chiaramente anche in presenza di foschia e la sua sagoma è ben riconoscibile: la testa, il tronco e il risultano distinguibili, permettendo di descrivere il comportamento. Il sensore 384×288 con pixel pitch da 17 μm e l’ottica da 19 mm (f/1.0) forniscono circa sette pixel utili sull’asse orizzontale del corpo, una “sagoma termica” che consente una buona capacità di riconoscimento di specie ma non di identificazione individuale. In condizioni di mattina presto, quando i contrasti termici sono limitati, il basso NETD aiuta a mettere in evidenza le differenze di temperatura tra parti del corpo e ambiente circostante; tuttavia, per osservare dettagli fini o segni distintivi sarebbe necessario aumentare risoluzione acquistando un modello Axion di fascia superiore o avvicinarsi, ma sempre non è possibile.

Prossimi aggiornamenti
Nel mese di dicembre pubblicherò alcuni video e fotogrammi ottenuti durante le prove sul campo, tra cui riprese di caprioli e cerve in diverse condizioni ambientali. Sarà un’occasione per documentare più nel dettaglio le prestazioni reali del dispositivo. Ringrazio ovviamente Adinolfi per aver fornito l’esemplare oggetto di questo test.
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“Visori termici visori notturni e fototrappolaggio”
Uno spazio dedicato a confronti, recensioni, prove pratiche e discussioni tra appassionati e professionisti.
Mi chiamo Piergiovanni Salimbeni, sono un giornalista indipendente iscritto all’Ordine Professionale dei Giornalisti della Lombardia.
Sono nato il 17 Febbraio del 1975 e nel 1997 ho iniziato le mie prime collaborazioni editoriali con alcuni mensili nazionali. Mi sono laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante i danni da inquinamento elettromagnetico e le antenne di Radio Vaticana. Da quasi venti anni mi occupo di test strumentali, ho iniziato con i telescopi astronomici, per poi specializzarmi nelle ottiche naturalistiche. Nel 2012 ho inaugurato le prime recensioni riguardanti i prodotti per la visione notturna. Mi sono specializzato nell’utilizzo dei visori notturni optoelettronici per poi passare ad analizzare i primi visori digitali notturni e i prodotti per la visione termica. Dopo aver curato lo speciale Visione Notturna per la rivista CacciaMagazine e aver creato il gruppo Facebook “Visori termici, visori notturni e fototrappolaggio” ho deciso di lavorare a questo nuovo progetto editoriale per separare questo genere di recensioni dal mio sito www.binomania.it dedicato ai binocoli, agli spotting scope e ai telescopi astronomici.









