Recensione del visore termico palmare Leupold LTO-Tracker 2

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Era da alcuni mesi che cercavo di carpire le sue reali prestazioni dai meri dati tecnici, fortunatamente, grazie alla collaborazione di Andrea Ambrosio della Paganini SRL (distributore ufficiale per l’Italia dei prodotti Leupold) ho potuto testare un esemplare.

Sono disponibili due modelli di LTO- Tracker, il modello che ho avuto in prova e quello in versione non  “HD”.

Inizio con lo scrivere che questo piccolo, ma performante accessorio, è totalmente impermeabile, non abbiate quindi il timore di utilizzarlo anche durante  le pessime condizioni atmosferiche. E’ molto leggero, pesa, infatti, soltanto 213 g (batteria inclusa) ed è  lungo 14.5 mm.

Immagine: la termocamera palmare Leupold nel suo regno d’utilizzo

DATI TECNICI DICHIARATI DALLA CASA MADRE

Risoluzione del display 240X204 px
Sensore termico 206X156
Zoom digitale  sino a 7X
Campo di vista 21.00
Temperatura di esercizio -15 + 65°
Frame Rate 30Hz
Messa a fuoco fissa
Display 1.2″
Detection Distance 548 m
Gradazioni di colore 6 opzioni
Startup Time  3 Seconds
Durata della batteria CR123 10 Ore d’utilizzo medio
Prezzo Paganini Giugno 2019 1044 Euro (modello in prova)
1566 Euro  (versione HD)

CARATTERISTICHE

Possiede un display (regolabile) che fornisce una risoluzione di 204 x 204 pixel. Il sensore termico, invece, è di 206×156 px. Le caratteristiche tecniche dichiarate sono oltremodo interessanti, proprio per questo motivo, ho voluto fare un po’ di prove sul campo.

La camera termica Leupold è alimentata con una batteria CR123. E’ possibile cambiarla svitando la ghiera centrale. Una caratteristica che mi ha molto interessato- e che denota la cura nella progettazione di questo prodotto- è la fascia metallica che collega i due componenti. In questo caso, come visibile nella foto, sarà possibile sostituire la batteria, mantenere un’ottima impermeabilizzazione e nel frattempo evitare di perdere uno delle due parti.

Sono presenti tre pulsanti per il controllo delle impostazioni del visore termico.

Immagine: I tre pulsanti sono molto semplici da utilizzare

MODALITA’ BEACON

Con essi, oltre alle ovvie modalità: “ spegnimento-accensione”  è possibile controllare le “palette colori” del display, lo zoom visivo (digitale) e la nuovissima modalità beacon.

Perché questa innovazione è cosi ‘importante?

E’ un sistema che consente di calibrare rapidamente lo schermo per ottenere un rilevamento piu’ preciso negli ambienti caldi. Ad esempio qualora fosse attivato in uno dei tre colori dello schermo impostato in modalità “Hi-Bright” consentirebbe di rilevare l’oggetto piu’ caldo oltre a bilanciare nuovamente tutti i colori “Hi Bright” nella scala di grigi disponibile. Questa impostazione è utile, ad esempio, per rilevare i soggetti anche alla presenza di terreni assolati.

Per ciò che concerne le mere prestazioni di rilevazione termica, è ovvio, visto il prezzo e la configurazione ottica, che non possa competere con i piu’ performanti ma costosi visori termici “Top di Gamma”.

In ogni modo, l’azienda, dichiara – a chiare lettere – che l’LTO-Tracker è in grado di rilevare soggetti sino a un massimo di 600 iarde, mentre animali come caprioli e cervi saranno osservabili sino a 250 iarde.

Questo cosa significa? Che il potere risolutivo del sensore, non sarà in grado di discernere la conformazione di questi animali sopra tale distanza, per questo motivo appariranno come oggetti indistinti, seppur sarà evidenziata la loro traccia termica.

Immagine: Le due parti non si possono perdere, neppure durante una rapida sostituzione della batteria

PROVA SUL CAMPO

Per quanto riguarda la percezione dei soggetti, mi sono avvalso dei caprioli e dei cinghiali che popolano la mia valle.

Ho almeno un paio di prati molto grandi, dove i soggetti si situano a circa 150-170 metri di distanza dal mio punto osservativo. Dato che Leupold dichiara che è possibile distinguere un cervo a circa 220 metri di distanza, ero abbastanza convinto che il gap dimensionale dei caprioli fosse colmato da una distanza inferiore.

In effetti, devo ammettere che seppur il sensore e il display non abbiano una risoluzione molto elevata, è possibile discernere le forme dei caprioli  e dei cervi situati tra i 100 e i 150 metri.  Per quanto riguarda il sistema digitale d’ingrandimento, non ho mai utilizzato il fattore 5- 7 x, ho di gran lunga preferito arrivare al massimo sino a 3X.

Ritengo che con lo zoom impostato a 3X sia abbastanza facile notare e distinguere le sagome di cinghiali e caprioli  sino a 150 metri. Non posso, quindi, dubitare che sia impossibile riconosce anche a 220 metri  un cervo. Io in questo caso mi sono fermato a soli 125 metri, per problemi..logistici.

Tra i 5X e i 7X,le immagini iniziano a essere troppo poco definite e “pixellate” per questo motivo, sapevo si trattassero di caprioli, ma se mi fossi trovato in un posto sconosciuto, non sarei stato in grado di sfruttare tale sistema di ingrandimento che funziona decisamente bene, per soggetti molto piu’ vicini.

Posso invece confermare di aver apprezzato particolarmente la modalità Beacon che è molto utile anche quando si cerca di osservare la traccia termica di animali anche nella vegetazione molto folta.

La seconda prova che ho eseguito è molto semplice e funzionale.

Ho deciso di verificare la capacità di questo visore “handled” di discernere le fini tracce di calore, utilizzando il metodo della bottiglia calda.

Alle ventidue di sera, ho riempito una borraccia di alluminio con dell’acqua calda e mi sono immerso nella pace dei sentieri del bosco spargendo il liquido tra gli alberi.

Posso confermare che le tracce erano facilmente visibili, inoltre. Ho anche voluto fare una prova un po’ estrema. Mi sono ripresentato nello stesso posto dopo ben quarantacinque minuti e seppur non ci fossero piu’ tracce termiche “giallo-arancione” visibili nella modalità di maggiore contrasto era ancora visibile una tenue traccia nera che si staccava nettamente dal grigiore della vegetazione.

Immagine: Cerva visibile a circa cento metri di distanza – smartphone accostato all’oculare a mano libera

PREGI E DIFETTI

Pregi

  • Prezzo di acquisto
  • Portabilità
  • Robustezza e impermeabilizzazione
  • Facilità e rapidità d’utilizzo
  • Buona frequenza di refresh pari a 30 MHz

Difetti

  • Zoom digitale poco utile a lunga distanza a partire dai 5X

IN SINTESI

Il Leupold LTO TRACKER 2 è decisamente compatto, relativamente economico e perfetto per rilevare tracce e soggetti a media distanza.

In sintesi

Ho apprezzato molto il nuovo LTO-TRACKER 2, ha tutte le carte in regola per soddisfare chi è alla ricerca di tracce termiche: cacciatori, fotografi naturalisti, guardie forestali, guardie ecologiche. Sono certo che anche le forze di polizia ne trarrebbero giovamento, giacché sono molteplici i settori di utilizzo che l’intelletto e l’ingegno umano potrebbero trovare dozzine di modi  per sfruttare questo piccolo visore termico portatile.

Per chi volesse un maggior discernimento dei dettagli, è disponibile la versione HD, che possiede un sensore da 320 × 240 px e che offre una risoluzione doppia rispetto allo LTO Tracker 2 . Per questo motivo la  distanza di rilevamento complessiva passa a 750 iarde  (685 m) con una distanza di rilevamento tipica dei cervi di 300 iarde (274 m)

Immagine: Traccia di acqua calda (scaldata a 38 gradi) bene visibile alle ore 22

DISCLAIMER

“Termicienotturni.it” è un progetto editoriale di Piergiovanni Salimbeni – Giornalista Indipendente. I prodotti testati non sono in vendita, sono restituiti dopo la visione e non percepisco nessuna percentuale sulla eventuale vendita del modello recensito. Il distributore ufficiale  (https://www.paganini.it/) che  ha inviato il prodotto in visione  lasciandomi libero di citare le mie impressioni imparziali come è dovere di ogni giornalista.

Mi chiamo Piergiovanni Salimbeni, sono un giornalista indipendente iscritto all’Ordine Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Sono nato il 17 Febbraio del 1975 e nel 1997 ho iniziato le mie prime collaborazioni editoriali con alcuni mensili nazionali. Mi sono laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante i danni da inquinamento elettromagnetico e le antenne di Radio Vaticana. Da quasi venti anni mi occupo di test strumentali, ho iniziato con i telescopi astronomici, per poi specializzarmi nelle ottiche naturalistiche. Nel 2012 ho inaugurato le prime recensioni riguardanti i prodotti per la visione notturna. Mi sono specializzato nell’utilizzo dei visori notturni optoelettronici per poi passare ad analizzare i primi visori digitali notturni e i prodotti per la visione termica. Dopo aver curato lo speciale Visione Notturna per la rivista CacciaMagazine e aver creato il gruppo Facebook “Visori termici, visori notturni e fototrappolaggio” ho deciso di lavorare a questo nuovo progetto editoriale per separare questo genere di recensioni dal mio sito www.binomania.it  dedicato ai binocoli, agli spotting scope e ai telescopi astronomici.