Come verificare la reale distanza di un animale ripreso con un visore termico

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Qualche mese fa, all’interno del gruppo Facebook “Visori Termici, visori notturni e fototrappolaggio”, avevo fugato i dubbi di alcuni utenti riguardo la distanza reale degli animali ripresi all’interno di alcuni video. Il problema non sussiste quando è l’appassionato a fare una ripresa video, giacché può avvalersi di un telemetro esterno o integrato. I dubbi possono però nascere quando altri appassionati o commercianti propongono dei video dove confermano di aver ripreso degli animali a distanze un po’ troppo elevate a quanto concesso dallo strumento utilizzato. Per questo motivo si generano falsi miti o falsi termini di paragone che possono essere controproducenti per chi è alla ricerca di un visore adatto alle sue esigenze.

Anticipo che il mio metodo non è precisissimo, visto che si dovrebbero fare dei calcoli trigonometrici piu’ difficili, tuttavia lo utilizzo da circa venti anni nelle riprese astronomiche e lo ritengo un metodo semplice (conoscendo alcuni parametri) per misurare la grandezza dei crateri lunari. Ho già avuto modo di illustrarlo al telefono a qualche appassionato, che lo ha già proposto sui propri social o canali, tuttavia penso sia utile mostrarlo ai lettori di “termicienotturni.it”, attraverso questo breve articolo.

COSA E’ NECESSARIO SAPERE

In primis è necessario poter usufruire di una immagine da analizzare. Gli altri parametri da conoscere sono: la grandezza in pixel del sensore e il campo di vista inquadrato a 100 metri o 1000 metri.

Molti software dei visori termici interpolano i file originali, ingrandendoli. Per tale motivo se scaricherete una immagine da 1000px ottenuta con un sensore da 640 px, sarà necessario con un programma di grafica, ridurre le dimensioni.

Fig.1 – Lo Steiner Nighthunter H35, preso come esempio, consente di ottenere fotografie con la
risoluzione identica ai pixel forniti dal sensore utilizzato. In caso contrario avrei dovuto semplicemente ridimensionarle
per agevolare il calcolo.


Nel caso poteste usufruire di un video sarà possibile estrapolare un fotogramma con un software gratuito o piu’ dozzinalmente, fare uno screenshot del video, magari pubblicato su Facebook per poi dimensionarlo correttamente.


COME ANALIZZARE L’IMMAGINE


Poniamo che un appassionati citi di aver ripreso questi caprioli a 400 metri di distanza? Come possiamo fare per verificarne la veridicità?

Fig.2 – Ottima immagine, ben definita, ma è davvero stata ripresa a 400 metri di distanza?

COME MISURARE IL SOGGETTO

Con un software di grafica apriamo l’immagine e prendiamo le prime misure. Quasi tutti i programmi con la funzione “selezione” mostrano i pixel selezionati con il mouse. Potete sia farlo con la comune impostazione “Immagine – dimensione”, oppure usare lo strumento “selezione” per verificare la lunghezza della immagine.

Fig.3- Come si vede la larghezza dell’immagine 640 px (e anche l’altezza di 480px) corrisponde a quella del sensore

La seconda operazione da fare è misurare la lunghezza dell’esemplare. Per questo motivo, ovviamente è necessario trovare una immagine che consenta di farlo. Ciò che conta è avere una misura ” media”, giusto per verificare se la distanza è abbastanza veritiera.

Fig.4 – In questo caso il capriolo è lungo 61 px.

CALCOLIAMO LA REALE DISTANZA

Come ho anticipato all’inizio dell’articolo, oltre a conoscere la reale dimensione del sensore è necessario conoscere il campo inquadrato dal visore termico.
Nel caso dello Steiner NightHunter, il campo visivo a 100 metri è di 12.5 metri. Se fosse dichiarato in gradi, sarebbe sufficiente moltiplicare i gradi x 17.45.

A questo punto sapete che il visore a 100 metri di distanza inquadra 12.5 metri e che nella fotografia il soggetto è lungo 61 px. Sarà sufficiente fare una semplice proporzione
640pixel : 12.5 (metri) = 61: X . Il risultato è 1.19 metri

Fig.4 – A 100 metri di distanza, il capriolo occuperebbe 1.19 metri di larghezza



Se il capriolo fosse stato ripreso a 100 metri di distanza, visto che il sensore di 640px inquadra 12.5 metri in larghezza, il capriolo occuperebbe 119 cm  di larghezza. Una stima alquanto reale, dato che un capriolo, in media  è lungo tra i 90 e i 130 cm.
E’ quindi improbabile che il capriolo sia stato ripreso da 400 metri di distanza, perché in tal caso, il sensore dello Steiner, inquadrerebbe 50 metri lineari (100:12.5= 400 :X ) e quindi il  capriolo fotografato dovrebbe essere grande quasi quattro metri! 

Non vi resta che divertirvi un po’ a calcolare le stime realistiche o irrealistiche citate da molti appassionati /commercianti.


Mi chiamo Piergiovanni Salimbeni, sono un giornalista indipendente iscritto all’Ordine Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Sono nato il 17 Febbraio del 1975 e nel 1997 ho iniziato le mie prime collaborazioni editoriali con alcuni mensili nazionali. Mi sono laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante i danni da inquinamento elettromagnetico e le antenne di Radio Vaticana. Da quasi venti anni mi occupo di test strumentali, ho iniziato con i telescopi astronomici, per poi specializzarmi nelle ottiche naturalistiche. Nel 2012 ho inaugurato le prime recensioni riguardanti i prodotti per la visione notturna. Mi sono specializzato nell’utilizzo dei visori notturni optoelettronici per poi passare ad analizzare i primi visori digitali notturni e i prodotti per la visione termica. Dopo aver curato lo speciale Visione Notturna per la rivista CacciaMagazine e aver creato il gruppo Facebook “Visori termici, visori notturni e fototrappolaggio” ho deciso di lavorare a questo nuovo progetto editoriale per separare questo genere di recensioni dal mio sito www.binomania.it  dedicato ai binocoli, agli spotting scope e ai telescopi astronomici.